Tra gli edifici storici presenti nel territorio comunale di Semproniano, i ruderi del convento di San Giusto, presso Calizzano (l'antica località di Calegiano), nelle foto dell'amico Marco Banci.


Se già le foto precedenti riguardano una situazione intermedia tra ambiente costruito e ambiente naturale (i ruderi dell'antico convento sono infatti rioccupati dalle piante presenti nell'ambiente circostante), questo vale anche in misura maggiore per gli esempi di archeologia industriale presenti nel territorio. Nelle foto seguenti, sempre di Marco Banci, alcune suggestive immagini di ciò che resta della cava di calcare rosso ammonitico situata nei pressi dell'Oasi WWF Bosco di Rocconi.


Pieve di Santa Cristina a Rocchette di Fazio

Lezione di Giovanna Longo sugli affreschi che la adornavano

Nel pomeriggio del 26/8/2022, nella ex Pieve di Santa Cristina a Rocchette di Fazio, c’è stata una lezione sull’arte medievale, che ha riscosso un notevole successo di pubblico.

Dopo l’introduzione dell’Assessore Lucio Leoni, la lezione è stata tenuta da Giovanna Longo, docente del CPIA di Grosseto, sede di Arcidosso, conosciuta ed apprezzata da numerosi dei presenti in quanto, nella sua attività di formazione per gli adulti e prima dell’interruzione causata dal Covid, ha tenuto vari corsi di storia dell’arte anche a Semproniano.

Per prima cosa, Giovanna Longo ha espresso la propria soddisfazione per i recenti lavori di messa in sicurezza dell’edificio e di quanto rimane dei suoi affreschi, che hanno subito danni dopo l’interruzione delle funzioni di edificio di culto, negli ultimi decenni dell’Ottocento, e a seguito dell’uso dell’ex pieve per altri scopi.

Ha poi trattato l’argomento delle fonti storiche e di come anche le strutture architettoniche e le opere d’arte, per il loro stile e i soggetti rappresentanti, costituiscano importanti fonti materiali, utili per la ricostruzione storica al pari di quelle documentali. Ad esempio, lo stile romanico della Pieve conferma la datazione al XIII secolo risultante dai documenti, mentre, riguardo agli affreschi, il panneggio della veste della Madonna con Bambino in trono e la sua “profondità”, che denota una conoscenza della prospettiva, confermano la datazione dell’opera al 1400, risultante anch’essa dai documenti.

Per i soggetti rappresentati, con i Santi Sebastiano e Fabiano ai lati della citata Madonna con Bambino (venerati insieme nella zona del Viterbese), i Santi Domenico e Scolastica della parete opposta (legati al Monastero di Subiaco), oltre che per la dedicazione della Pieve a Santa Cristina (particolarmente venerata a Bolsena e zona del Lago omonimo), si può supporre un’origine nell’alto Lazio dei committenti o delle maestranze che hanno realizzato l’edificio e le sue decorazioni.

Infine, Giovanna Longo ha auspicato che, grazie a ulteriori finanziamenti o anche tramite tesi di laurea che abbiano per oggetto l’edificio, si possano effettuare ulteriori studi, come ad esempio saggi per verificare la presenza di eventuali altre immagini e per dimostrare quali delle immagini stesse siano effettivamente affreschi e quali invece dipinti murali (realizzati cioè su intonaco già secco). In linea con le intenzioni espresse da Lucio Leoni, ha anche auspicato che lo spazio dell’ex Pieve possa essere “sfruttato” per altri incontri di carattere culturale, mostre e laboratori con le scuole e che, sull’edificio e su Rocchette, possa essere raccolto materiale fotografico, ma anche i racconti delle persone che ne conoscono la storia.